Riflessi dell’Avventura Cubana: Un Viaggio nel Cuore e nell’Ospitalità dell’Havana

Il viaggio verso l’ignoto ha preso forma nel fresco mattino del 12 settembre 2019, quando ho lasciato Cagliari per dirigermi a Milano. Era l’inizio di una nuova avventura, un viaggio che si è materializzato attraverso un mix travolgente di emozioni e anticipazioni.

Una volta giunto a Milano, un’amica mi ha accolto con calore, offrendomi la ospitalità per la notte. È stato un momento di tranquillità, una pausa prima del trampolino di lancio per l’avventura che mi attendeva. Il giorno successivo, il 13 settembre, il viaggio ha preso una svolta decisiva: la direzione era Havana, Cuba. Quel giorno segnava l’inizio di una nuova esperienza, una pagina bianca pronta a riempirsi con le memorie e le emozioni del viaggio che mi attendeva.

Dopo una tappa all’aeroporto di Madrid, dove ho assaporato per l’ultima volta la cultura europea per un po’, ho preso l’aereo che ha toccato terra a L’Avana intorno alle 19. Mentre il sole dipingeva il cielo cubano con le sfumature calde del tramonto, nel mio paese d’origine, l’Italia, erano già le 2:30 del mattino. L’arrivo nella mezza oscurità della notte cubana è stato un’esperienza straniante, un salto temporale tra la mia realtà e il fuso orario che mi separava da casa.

Quell’arrivo ha portato con sé una scoperta inattesa: la mancanza di connettività. Senza internet né possibilità di utilizzare il mio telefono per comunicare con la mia famiglia, mi sono sentito improvvisamente isolato. Tuttavia, l’aiuto di un mio contatto amico cubano mi ha permesso di usare il suo telefono per chiamare la mia famiglia, rassicurandoli sul mio arrivo sicuro.

Il giorno successivo, determinato a ripristinare una connessione stabile, mi sono recato in una tienda locale per ottenere una nuova SIM. Quel passo era fondamentale per inserirmi pienamente in questa nuova realtà e mantenere il legame con il resto del mondo. Una sfida necessaria, un’azione che simboleggiava l’inizio di una serie di adattamenti e scoperte nella mia avventura cubana.

Il mio arrivo a L’Avana è stato solo l’inizio di un viaggio intenso e coinvolgente, una vera e propria immersione nella cultura del posto. Dopo aver risolto la questione della connettività, mi sono ritrovato immerso in un mondo dove l’adattamento quotidiano era una sfida continua.

La prima tappa nel mio percorso cubano è stata una sistemazione provvisoria, un monolocale che sembrava un garage adattato. L’acqua era sempre fredda, nonostante la temperatura esterna di circa 40 gradi, questa era una delle prime prove di adattamento. Tuttavia, le difficoltà iniziali sono state solo il preludio a una serie di sfide legate alla differenza culturale e al confronto con una realtà molto diversa da quella europea.

La povertà evidente, i negozi quasi vuoti e la scarsità di beni di prima necessità come l’acqua in bottiglia hanno suscitato una sensazione di disagio iniziale. Ma è stato durante questi momenti che ho imparato le prime lezioni cruciali sull’adattamento e la resilienza.

Scoprire nuovi modi per ottenere acqua potabile, come bollirla e filtrarla attraverso una garza sterile, è stato solo uno dei tanti adattamenti necessari. La mancanza di prodotti per l’igiene personale, in particolare per lavare i vestiti, mi ha spinto a riscoprire antiche tecniche, come la creazione di un detersivo per il bucato utilizzando una saponetta di marsiglia fatta fondere in una pentola con dell’acqua.

Il passaggio da una condizione di comfort moderno europeo a una realtà più semplice e tradizionale è stato un vero e proprio viaggio nel tempo. La sensazione di essere tornato indietro negli anni cinquanta ha suscitato in me ricordi di tecniche e pratiche utilizzate dalla mia nonna in paese.

Il soggiorno in questo monolocale è durato un mese successivamente a novembre ho cercato un abitazione differente.

Un monolocale più carino dinnanzi al cimitero monumentale dell’avana.

La mia permanenza qui è stata un capitolo unico in questa avventura. Abitavo al piano superiore di una casa, un appartamento accogliente dove al piano inferiore risiedeva una vecchietta dal cuore caldo e dall’animo generoso.

Questa signora, affettuosamente cordiale, è diventata una sorta di guida durante quel periodo. Mi ha insegnato molto sulla cultura locale, condividendo nozioni preziose per integrarmi al meglio. Ogni giorno era un dialogo costante con lei, imparando tradizioni e consigli su come adattarmi al meglio a questo nuovo mondo che stavo scoprendo.

La casa, seppur modesta, era intrisa di una genuina atmosfera cubana. La vista dal balcone che si affacciava sul cimitero monumentale mi ha regalato momenti di riflessione silenziosa, mentre osservavo la vita e il movimento sotto di me, come un quadro vivente che raccontava storie e segreti di un luogo così simbolico.

In quei giorni, ho assaporato un sapore autentico di vita quotidiana cubana, un assaggio di una realtà lontana da quella europea. E mentre ogni giorno portava con sé nuove sfide e scoperte, la gentilezza e la saggezza di quella signora sono state una luce costante in un periodo di adattamento e di nuove esperienze.

A metà novembre, mentre il tempo trascorreva ho preso una decisione audace: scoprire un nuovo continente. Il Peru è diventato il mio prossimo destino, e ho pianificato un viaggio di 15 giorni in questo affascinante stato sudamericano.

Il desiderio di esplorare e scoprire nuovi orizzonti mi ha portato a programmare questa avventura, che presto diventerà il soggetto di un nuovo post dedicato alla sua unicità e alla sua bellezza. Mentre Cuba aveva catturato il mio cuore con la sua cultura e la sua diversità, ero pronto a immergermi in un’altra esperienza unica nel suo genere, ma di questo ne parleremo successivamente.

Il ritorno a Cuba, dopo l’esperienza in Peru, è stato un tuffo nel mondo senza un rifugio sicuro. Prima di partire per questa nuova meta infatti avevo lasciato l’appartamento della signora, quindi senza un luogo dove stabilirmi, ho iniziato la ricerca di una nuova casa. Attraverso una serie di esplorazioni tra vari monolocali, il destino mi ha condotto alla porta di Daira e Raúl.

La loro casa, un’oasi di calore e accoglienza, si è rivelata una vera e propria boccata di aria fresca dopo giorni di incertezza. Al sesto piano di un palazzo nel cuore dell’Havana, la loro dimora è diventata il mio nuovo rifugio.

La casa di Daira e Raúl era uno stile di vita europeo incastonato nella vibrante realtà cubana. Dotata di comfort moderni, come una lavatrice all’avanguardia e una doccia all’italiana con uno scaldabagno, era un’isola di familiarità in un mare di nuove esperienze culturali.

Vivere con loro ha aperto le porte a un’esperienza ancor più profonda della cultura cubana. Mi hanno fatto conoscere i luoghi più autentici, i drink locali e i segreti che spesso sfuggono ai turisti. Le serate passate insieme, condividendo cene e racconti di vita, hanno creato un legame profondo che ha reso la mia esperienza a Cuba ancora più preziosa.

In questo periodo, che va da meta novembre alla meta di dicembre, ultimi giorni della mia esperienza a cuba, ho vissuto tantissime esperienze fantastiche sia con loro al mio fianco che in solitaria.

Come un viaggio in una città limitrofa all’avana, Viñales.

Questa è una di quelle destinazioni che racchiudono l’autentica essenza di Cuba. Situata tra le valli montuose e le caratteristiche formazioni rocciose, questa città ha lasciato un’impressione indelebile nel mio viaggio cubano.

Le colline verdi, i campi di tabacco e le case colorate si stagliano come un dipinto vivente, mentre il ritmo rilassato della vita quotidiana cattura l’essenza dell’ospitalità cubana. È stato in questo scenario che ho vissuto un’esperienza unica.

Esplorando Viñales, ho avuto l’opportunità di immergermi nella cultura locale, scoprendo le tradizioni dell’agricoltura del tabacco e incontrando persone affascinanti che hanno condiviso le loro storie con calore e apertura. Le escursioni nelle valli circostanti, il trekking tra le colline e le visite alle fattorie mi hanno regalato panorami mozzafiato e incontri autentici.

Il consiglio è semplice: se visitate Cuba, non fatevi sfuggire l’occasione di vivere l’esperienza autentica in questa città. Un’opportunità per abbracciare la natura, la cultura e l’ospitalità di questo gioiello cubano.

Viñales possiede diverse grotte da visitare: una di queste è la Cueva del Indio, un luogo che resta impresso nella memoria per la presenza di fiumi sotterranei come il río San Vicente, da percorrere in barca.

Ci si può arrivare a piedi, in bus oppure con una bicicletta, ovviamente io ho scelto l’ultima proposta godendomi in questo modo tutti gli stupendi paesaggi e respirando l’aria pura della montagna.

Questa avventura sotterranea ha inizio con l’ingresso in una caverna suggestiva, accompagnata da guide locali appassionate che hanno reso l’esperienza ancora più coinvolgente. Il fascino delle formazioni rocciose e l’atmosfera misteriosa della grotta hanno reso il percorso intrigante e suggestivo.

L’interno della Cueva del Indio ha offerto panorami stupefacenti, con un fiume sotterraneo che scorre lungo le pareti della caverna, rendendo il tour ancora più avvincente. La prospettiva unica che questa grotta offre è stata davvero emozionante, e il viaggio in barca lungo il fiume ha aggiunto un tocco di avventura e mistero all’intera esperienza.

Tra il suono dell’acqua che scorre e la magnificenza delle formazioni rocciose, la Cueva del Indio ha rappresentato uno dei momenti salienti del mio viaggio a Viñales, un’esperienza che consiglio vivamente a tutti coloro che visitano questa città.

Qui, in un bar interamente costruito all’interno di una delle grotte ho avuto il anche modo di provare un drink tipico della città, base rum ambrato Havana club, succo d’arancia, menta fresca e miele. Inutile dire che era super buono e dissetante.

A Viñales ho alloggiato presso un carinissimo B&B gestito da una coppia cubana. Una delle parti più memorabili della casa era il cortile esterno, uno spazio in cui trascorrevo le serate immerso nei suoni della natura. Al sorgere del sole, l’unico suono che interrompeva la quiete montanara era il canto energico del gallo. Il suo inconfondibile canto diventava la mia sveglia naturale, segnando l’inizio di una giornata immersa nella natura e nella vita rurale cubana.

Questo risveglio rustico, accompagnato dal suono melodioso delle galline nel cortile, mi permetteva di abbracciare appieno la tranquillità di Viñales.

Ogni mattina, una deliziosa sorpresa mi attendeva sul terrazzo superiore dell’appartamento: una colazione preparata con cura e amore; questo angolo speciale, con la sua atmosfera tranquilla e la vista sulla campagna, trasformava la colazione in un’esperienza straordinaria. Il silenzio della natura e il paesaggio pittoresco delle montagne erano il contorno perfetto per gustare sapori autentici e godersi la quiete del mattino. 

La tavola era imbandita di dolci locali, ricchi di storia e sapore, che si scioglievano in bocca regalando note di cannella, zucchero e dolcezza avvolgente. Accanto, una varietà di succhi freschi – guayaba, mango o ananas offrivano la freschezza tropicale di frutti appena raccolti.

Ma il protagonista indiscusso di questa colazione era il latte. Un latte che trasudava il gusto puro e autentico del latte appena munto, un’esperienza sensoriale che ha catturato la vera essenza delle campagne cubane.

Insomma, Viñales è un’esperienza autentica e inebriante, un luogo dove il tempo si ferma e la natura si manifesta nella sua essenza più pura. Un viaggio in questo angolo di Cuba è un incontro con la semplicità, la bellezza e l’ospitalità che solo questo incredibile luogo può offrire. Non posso che invitarvi a scoprire personalmente questa perla nascosta, un’avventura che rimarrà scolpita nei vostri ricordi come un incanto senza tempo.

E con questa stupenda esperienza che si dissolveva dietro di me, ho preso la strada di ritorno verso l’effervescenza e la vitalità dell’Havana, pronta a svelare nuovi capitoli di avventura nella mia casa a cuba.

Con Daira e Raúl, ho scoperto anche la vera anima della movida dell’Havana. Abbiamo condiviso notti indimenticabili nei locali più rinomati della città, ballando al ritmo della musica cubana nelle discoteche più vivaci e immergendoci nell’atmosfera unica dei bar tradizionali. Queste serate, cariche di musica, balli e risate, sono diventate dei preziosi frammenti della mia esperienza cubana, regalandomi momenti di gioia e spensieratezza che rimarranno impressi nei miei ricordi per sempre. Tra i posti che consiglio di visitare senza dubbio c’è la Fabrica De Arte Cubano. Questo spazio innovativo e creativo, ricavato da una vecchia fabbrica di olio, è diventato un centro culturale dinamico dove l’arte si mescola con la musica, la moda e la creatività in ogni forma.

Qui ho avuto l’opportunità di immergermi in una vera e propria sinfonia artistica: mostre d’arte contemporanea, performance teatrali, spettacoli musicali e tanto altro ancora. Le varie sale, ognuna con la sua personalità e il suo stile, trasmettevano un’energia unica. 

La casa de la bombilla verde: questo invece è un luogo che risplende di energia e vibrazioni musicali. Qui, le note melodiche si fondono con la convivialità degli ospiti, creando un ambiente vivace e accogliente. Il bar, con la sua atmosfera rilassante, invita i visitatori a condividere una bevanda e a immergersi nella vivace scena musicale della città. Con artisti locali che si esibiscono dal vivo, offre l’opportunità di gustare ottimi drink mentre ci si lascia trasportare dalla musica e ci si lascia coinvolgere dall’atmosfera festosa. Un luogo dove le chiacchiere sono spontanee, le amicizie nascono facilmente e le serate diventano indimenticabili. Un luogo unico che trasuda tradizione, ospitalità e convivialità, un tassello imprescindibile nel mosaico delle mie esperienze in questa città così ricca di fascino e storia.

Per scoprire appieno il fascino e la magia di Cuba e per vivere esperienze che vanno al di là delle parole, c’è solo un modo: mettersi in viaggio e lasciarsi abbracciare dall’incanto di questa affascinante isola. Cuba vi aspetta, pronta a svelare segreti, emozioni e sorprese che solo un viaggio diretto può svelare.

Arriva dicembre, ormai siamo alla prima decade e la mia permanenza a cuba sta quasi per concludersi. In questi giorni però ho deciso di concedermi un’ulteriore avventura nel vicino Messico, organizzando un piccolo viaggio nella vivace e affascinante Cancún. 

Quattro giorni che promettevano di essere una tappa intensa e sorprendente. Cancún, con le sue spiagge paradisiache e la sua vibrante atmosfera turistica, mi attendeva con la promessa di nuove scoperte e avventure. E così, mi preparavo ad immergermi nell’energia travolgente e nelle bellezze naturali della costa messicana. Anche questa avventura però avrà un suo post dedicato Viaggio nelle coste messicane.

E così giungeva al termine il mio soggiorno cubano, tre mesi intensi e straordinari che hanno lasciato un’impronta indelebile nella mia vita. Con il cuore pregno di emozioni, ricordi indelebili e volti accoglienti, mi preparavo a salutare Cuba, un’isola che mi ha insegnato tanto e che ha arricchito la mia esperienza in modo unico.

Le strade animate, le risate condivise, le esperienze di vita quotidiana e la generosità del popolo cubano hanno plasmato in me una prospettiva nuova e profonda sul mondo. L’Havana, con i suoi colori, le sue canzoni e la sua vitalità, diventerà parte integrante della mia storia personale, un capitolo indimenticabile e irripetibile nel mio cammino.

Sebbene mi preparassi a lasciare fisicamente questo luogo, Cuba vive ora nei miei ricordi, nelle lezioni apprese e nelle relazioni umane che hanno reso questo viaggio un’esperienza senza pari. E mentre il mio volo si librava verso la mia terra d’origine, portavo con me il calore di quest’isola nel cuore, pronto a incanalare l’energia e le lezioni apprese in nuovi orizzonti e nuove avventure.

Le ultime righe di questo racconto le voglio dedicare alla mia famiglia cubana, perché la connessione con Daira e Raúl ha superato il confine di una semplice convivenza. Le loro famiglie sono diventate parte integrante della mia esperienza. Abbiamo condiviso momenti speciali, riuniti attorno a tavole imbandite, assaporando la ricchezza della cucina locale e scambiandoci storie di vita vissuta. Le serate a casa loro si sono trasformate in un’opportunità per immergermi nella cultura del posto. Ho conosciuto le loro storie, i loro sogni e i valori che definiscono la loro vita quotidiana. È stata un’esperienza autentica, un’integrazione profonda nella realtà cubana che va oltre le semplici visite turistiche. Il legame con loro è diventato un ancoraggio nella mia esperienza a Cuba. La loro generosità, la loro ospitalità e la bellezza delle relazioni umane che abbiamo condiviso li hanno resi appunto la mia famiglia cubana. Ancora oggi, nonostante la distanza geografica, questo legame resta saldo e prezioso.

A tutti coloro che leggono la mia storia, mi auguro di cuore che possiate incontrare, almeno una volta nella vostra vita, anime come Daira e Raúl. Persone che trasformano un viaggio in un legame eterno, che donano con generosità la loro cultura, la loro amicizia e il calore del loro cuore. Che possiate incrociare strade che vi portino ad abbracciare nuove famiglie, a creare legami profondi e a scoprire la bellezza dell’amicizia in luoghi lontani.

Che ogni viaggio sia una porta aperta a nuove connessioni umane, a scoperte che vanno oltre i confini della geografia e a incontri che lasciano un’impronta indelebile nei vostri cuori. Che possiate vivere esperienze che trasformino un luogo sconosciuto in una casa lontana, rendendo il mondo più piccolo e più ricco di affetto e comprensione reciproca. E che possiate, come me, portare sempre con voi il ricordo e l’affetto di quegli incontri speciali, che continueranno a brillare nella vostra vita anche a distanza di tempo.